duminică, 5 aprilie 2009
La storia
La gloriosa Tomis nasce forse alla fine del sec. VII a.C. come semplice emporio della vicina e potente Histria, colonia fondata dai Greci di Mileto nell’Asia Minore; compare nella storia durante il III sec. a.C., contesa tra i Greci milesi di Histria e i greci dorici di Kallatis (odierna Mangalia). Alleata, contro Roma, di Miriade VI Eupatore, re del Ponto, viene conquistata nel 71 a.C. dal console romano Terenzio Marrone Lucullo; torna libera nel 62 a.C. sotto il console C. Antonio Hybrida; soggiace nel 44 a.C. ai Geti e, nel 28 a.C. ai Romani di M. Licinio Crasso. Dal 9 al 18 a.C. Tomis ospita un esule illustre, il poeta Publio Ovidio Nasone, che qui scrive i celebri “Tristia” e le “Epistolae ex Ponto”, e qui muore. Sotto Roma la potenza di Tomis cresce con il declinare di Histria, inghiottita dalla sabbia; Diocleziano ne fa la capitale della Scythia Minor. Investita dai Greci e dai Gepidi, è annientata nel sec. VI dagli Avari. Ricompare nella storia a partire dal sec. XIII, come fondaco genovese col nome di Costanza (dall’appellativo di Costantia avuta da Costantino); dai Turchi, che la prendono nel 1306, è chiamata Kustendje. La rinascita ha inizio nel 1878, quando i Turchi si ritirano dai Balcani e la Dobrugia viene annessa alla Romania; a Carol I, re di Romania dal 1881 al 1914, si deve il primo sviluppo industriale, portuale e urbano, purtroppo a scapito dei grandi tesori archeologici della città.
Adamclisì: si trova a 50 km a sud-ovest per la strada DN 3. E’ un piccolo villaggio, uno dei siti archeologici più importanti della Romania. A 600 m a ovest del villaggio si trovano ii resti di Tropaeum Traiani, località fondata dai veterani di Traiano, divenuta municipio sotto Settimio Severo, munita di poderose mura nel 316 dagli imperatori Licinio e Costantino, sviluppatasi come centro militare, economico e religioso di prim’ordine, fino alla distruzione da parte degli Avari nel 587. A circa 2 km a nord del villaggio si erge, solitario e imponente il Tropaeum Traiani, uno dei maggiori monumenti romani in Balcania. Eretto nel 109 dall’imperatore Traiano per celebrare la vittoria del 102 contro i Daci-Sarmati condotti dal leggendario re Decebalo, era un enorme cilindro cementizio su gradinata circolare, rivestito nella parte alta da un anello di 54 metope illustranti la battaglia di Adamclisì e merlato; un tetto tronco-conico copriva l’edificio, gravato da due corpi esagonali sovrapposti recanti le iscrizioni dedicatorie e sopportanti il trofeo vero e proprio. Il monumento misurava 32 m di altezza e 30 m di diametro. Oggi non resta, di originale che la gigantesca base cilindrica; l’attuale edificio, ricostruito, è stato inaugurato nel maggio del 1977. A 200 m dal trofeo sono visibili i resti di un grande altare funerario, elevato su cinque gradini. Nel villaggio si visita il Museo di Archeologia, che raccoglie: 48 metope e 32 blocchi dei fregi decorativi; le sculture, in calcare di Deleni, sono di grandissimo interesse storico e artistico, in quanto rappresentano l’espressione viva e diretta dell’arte popolare in rottura con i prototipi classici. Inoltre, si trova anche un’iscrizione dedicata ai soldati caduti contri i Daci sotto Domiziano (86-87 d.C.).
Histria: Rovine della cittadella greca e romana (sec. VII d.C.) sita sul lato del lago Sinoie (comune Istria). Da visitare: il museo della cittadella Histria: le vallate di terra, il muro di cinta romano-bizantino; la Porta Grande della cittadella; il Quartiere Commerciale; la Torre Grande; le Terme; le dune funerarie e una Necropoli (cca 500 ha).
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